Qui ad Alessandria non si scioglierà quello che faticosamente abbiamo creato.

Nell’arco di questi ultimi due anni siamo riusciti, con passione e forza di volontà, a formare un gruppo di compagni che non solo è riuscito a collaborare là dove non era scontato riuscirci, ma ha anche ottenuto dei risultati concreti.
Tante iniziative, riunioni, serate. Tanto lavoro che ci ha portati a essere, come Unione Popolare, uno dei gruppi più affiatati e operativi di tutta la realtà italiana.
Quando abbiamo iniziato sapevamo benissimo che la convivenza tra soggetti diversi non sarebbe stata facile. Mai lo è stato. Tuttavia abbiamo capito che provarci era un nostro dovere. Il territorio aveva e ha bisogno ancora di una forza anticapitalista.
Convintamente antifascista. Che pone il rispetto della Costituzione Repubblicana, il diritto a un lavoro dignitoso, una sanità che funzioni davvero, un sistema di trasporti efficiente come punti fondanti di tutta la sua attività politica.
In questi due anni abbiamo coinvolto tante persone. Alcune ci hanno seguito con interesse, altre si sono unite a noi attivamente. Il nostro gruppo ha attraversato varie fasi ed è sopravvissuto senza patemi a tutte le dinamiche negative che, invece, hanno diviso e affossato altri gruppi nel paese.
Noi siamo ancora qui e con la stessa passione continueremo a proporre la nostra politica.

Mai come in questa stagione in Italia e in Europa si avverte il bisogno di una forza antagonista compatta e sicura.
L’avvento di queste nuove destre che di nuovo hanno solo nomi e simboli, ma che, in realtà, nascondono, nemmeno troppo convintamente, le solite pericolosissime logiche reazionarie e antidemocratiche. Un nuovo ritorno a episodi di violenza nei confronti di studenti, lavoratori e cittadini che protestano pacificamente. Eventi che ritenevamo relegati a un passato scuro che mai avremmo pensato di rivivere. Il mondo della cultura ridicolizzato dall’avvento di personaggi da operetta che la scuola dovrebbero frequentarla anziché governarla. Il nuovo “frontismo” italiano che vede l’ex sinistra appoggiare, in tutto e per tutto, le politiche di finta e inutile opposizione del Partito Democratico, che inneggia alla nostra costituzione, ma poi la calpesta nei suoi articoli più importanti affossando il mondo del lavoro e umiliando così i lavoratori e votando per l’invio di armi pesanti ai paesi in guerra, alimentando, di fatto, l’incedere del conflitto. Lo stesso partito che, nella sciagurata parentesi renziana, è riuscito in un’ impresa che non era riuscita nemmeno al cavaliere nel suo personale, disastroso, ventennio. Il Job Act e la Buona Scuola verranno ricordati negli anni come uno dei punti più bassi della politica italiana. Tutto questo e la serie imbarazzante di nuovi volti che, in questa dolorosa esperienza, si sono affacciati alla politica, autonominandosi rottamatori, hanno tracciato quel confine che impedisce e impedirà alla sinistra di cadere nella trappola di un qualsiasi riavvicinamento. Questo nuovo frontismo che si sta venendo a creare con gli ex comunisti e verdi ci spaventa e ci preoccupa.

Infine, il ruolo ormai palese di dipendenza e totale subalternità dalla Nato e addirittura dagli Stati Uniti d’America che porta l’Italia ad appoggiare le scellerate politiche guerrafondaie del governo USA e dei vari Biden di turno.
Gli Stati Uniti d’Europa hanno gettato la maschera e da unione dei popoli si sono rivelati essere un’unione della finanza e delle armi.

Tutto questo richiama a un senso di responsabilità tutta la sinistra che può, e sa, definirsi tale. Mai come in questa era infausta si sente un bisogno vitale di una vera opposizione che sappia proteggere i cittadini dalle picconate che le varie destre stanno scagliando contro il muro della Costituzione Italiana e dello stato sociale.

Il fatto che più di metà degli Italiani non credano più nel diritto di voto e che nessuno in Parlamento sembra preoccuparsene seriamente accettando e accontentandosi, di fatto, di una democrazia dimezzata, ci pone di fronte a una realtà nuova e preoccupante. Terribile quanto pericolosa perché se un popolo non vota più lo stesso diritto a governare viene inevitabilmente messo in discussione.
E quando a non andare alle urne sono i cittadini che più degli altri sono legati agli ideali propri della sinistra, purtroppo, è la destra più becera a giovarne e la destra, la nostra storia lo insegna, distrugge. 

I cittadini Francesi hanno percepito il pericolo e hanno dato piena fiducia al “Nouveau Front Populaire” di Jean-Luc Mélenchon.
Lo stesso Mélenchon che nel 2022 a Roma, nella popolarissima Piazza dei Consoli, siglò quella sorta di gemellaggio con noi di Unione Popolare in occasione delle elezioni politiche di settembre e che vide in UP il riflesso italiano de “La France Insoumise”. Quella volta andò male e non riuscimmo a raggiungere e superare la soglia di sbarramento, ma le sue parole ci hanno accompagnato da allora fino a tutt’oggi : ” Se fossi in Italia voterei UP. Non preoccupatevi se adesso siete ancora piccoli, se avrete pochi voti, anche noi all’inizio siamo partiti con risultati modesti. Ma noi abbiamo insistito. Fatelo anche voi”.

E’ con questo spirito che noi di UP Alessandria decidiamo di non far terminare la nostra storia e di proseguire nel nostro percorso esortando gli altri gruppi organizzati a fare altrettanto. Facendo rete si può vincere la battaglia. In gioco non c’è solo il futuro di un movimento bensì la tenuta della democrazia di un’intera nazione (la
situazione è tragica).
Forse è una presa di responsabilità, forse è un simbolico richiamo alle armi o forse solo un bisogno di mettersi a difesa di chi, solitamente, difese non ha…
In qualunque caso noi ci saremo.
Andremo avanti.
Forza!

Unione Popolare Alessandria
12 agosto 2024