Al Portavoce Luigi De Magistris
Alla cabina di regia
Al Coordinamento nazionale di Unione Popolare
Care compagne e cari compagni,
viviamo un momento storico in cui la guerra sta diventando la cifra delle relazioni tra i popoli, l’emergenza climatica mette a rischio la vita sul pianeta e ciò nonostante i gruppi dominanti praticano un’opera di saccheggio del territorio con inutili e dannose ‘grandi opere’ , su tutte, nei nostri territori , quelle legate alle Olimpiadi invernali del 2026; le pandemie colpiscono le popolazioni mentre vengono smantellati i sistemi sanitari pubblici:
nel territorio comasco, esemplare la vicenda della messa in vendita dell’Ospedale “Fatebenefratelli” di Erba (CO) e la più che probabile dismissione di reparti poco redditizi come il pronto soccorso e la maternità.
La guerra in Ucraina è una parte della guerra a pezzi, finalizzata al dominio mondiale, perseguito in primo luogo dalle élites occidentali aumentando le spese in armamenti e rafforzando la Nato come strumento per portare la guerra offensiva su tutto il pianeta.
Per questo, nonostante le vittime e il dolore arrecato alle popolazioni ed il fallimento degli obiettivi dichiarati al suo inizio, la guerra viene continuamente alimentata con l’invio di nuove armi.
Per questo, non si arresta la corsa al riarmo e il rafforzamento di blocchi contrapposti che sono da sempre il preludio di guerre e che oggi portano dritto a una guerra mondiale nucleare.
Le potenze responsabili sono le stesse che continuano a fornire aiuti e armi a Israele e che, pur potendo, non fanno nulla per fermare il genocidio del popolo palestinese che accompagna l’invasione israeliana della striscia di Gaza.
I partiti della destra al governo, Lega e FdI in particolare, anche a livello locale, infilano l’elmetto e si segnalano per un atteggiamento oltranzista a favore di Israele nel maldestro tentativo di recuperare credibilità presso gli USA dopo le neanche troppo lontane infatuazioni per Putin.
Gli stessi potentati economici e governi che si avvantaggiano con le guerre, per massimizzare il profitto e le rendite favoriscono la speculazione delle multinazionali, della finanza e delle banche e, mentre continuano a sostenere produzioni inquinanti che stanno portando al punto di non ritorno la crisi climatica, insistono a produrre leggi che riducono i diritti e aumentano lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, lasciando che
l’inflazione colpisca duramente i redditi dei ceti popolari.
Le forze politiche presenti in parlamento, e il Pd in particolare, si riconoscono nel blocco euroatlantico che spinge nella corsa alla guerra, e sono responsabili delle scelte e delle leggi che incentivano il consumo di suolo e le grandi opere inutili, che hanno depauperato il pubblico a vantaggio del privato, tagliato il welfare, impoverito, precarizzato e privato di diritti fondamentali il mondo del lavoro, i giovani e i pensionati.
Per questo, per la necessità di un’alternativa ai partiti esistenti, abbiamo salutato come una speranza la nascita di Unione Popolare, che nel territorio comasco ha avuto il merito di coinvolgere persone esterne ai soggetti promotori e di riavvicinare alla pratica politica chi da tempo se ne era allontanato, proponendo con continuità (in quindici mesi: elezioni politiche, elezioni regionali, campagne a sostegno delle LIP su salario e sicurezza nei luoghi
di lavoro) una presenza di piazza sempre più riconoscibile da parte di tutti i cittadini, chiara nella proposta politica e nei suoi obiettivi sociali.
Abbiamo quindi considerato Up come l’alternativa necessaria e, come abbiamo detto alle ultime elezioni regionali, uno spazio politico democratico, plurale, aperto e accogliente, per portare “i margini al centro”.
Le oltre 900 firme da noi raccolte per la LIP sul salario minimo a 10 euro/ora con decine di banchetti in una provincia, come quella di Como, “difficile” per conformazione geografica, per storia ed orientamento politico e culturale, non sono solo un importante contributo alla campagna nazionale, ma forniscono altresì una preziosa indicazione di metodo che ci stimola a proseguire in un percorso fatto di presenza fisica nelle piazze e di proposte
politiche che trattano le condizioni materiali delle classi popolari.
Ma se questi risultati positivi sono stati raggiunti nel nostro e in altri territori, a livello nazionale i continui rinvii del percorso costituente a partire dal luglio 2022, e i ritardi nella costruzione delle assemblee territoriali, stanno progressivamente dissipando il prezioso coinvolgimento di tantissime persone arrivato durante questi ultimi quindici mesi di rinato attivismo politico.
Si rafforza infatti sempre più, tra i tanti e le tante che hanno creduto nel progetto di Up, la preoccupazione sul rischio di un suo dissolvimento, proprio mentre la situazione politica e sociale italiana ed internazionale renderebbe indispensabile la sua crescita.
Anche la costruzione di una lista solo per la pace, alternativa al blocco guerrafondaio euroatlantico, che parla di pace mentre promuove la guerra in Ucraina e nel mondo, e non chiede nemmeno il cessate il fuoco in Palestina, richiede un ruolo riconosciuto e riconoscibile di Up in un percorso plurale in cui sia data pari dignità a tutti gli apporti.
Per tutti questi motivi non possiamo permetterci di sprecare altro tempo! Chiediamo pertanto al coordinamento nazionale di Up di lanciare subito il percorso costituente per arrivare all’Assemblea nazionale entro e non oltre il mese di gennaio. Il tempo è ora!
Como, 03 dicembre 2023
Coordinamento di Unione Popolare COMO e provincia