Comunicato UP Piemonte- 8 dicembre 2023
Il 3 dicembre 2023, dalle ore 10 alle ore 14, si è tenuta l’assemblea regionale di Unione Popolare Piemonte presso la Sala di Circoscrizione di Via Moretta a Torino. In assemblea erano presenti oltre 40 persone che hanno discusso con altre 30 persone collegate online. La discussione, nella prima parte, ha avuto come oggetto un punto della situazione sul percorso di costruzione di Unione Popolare e un bilancio del lavoro svolto in questi mesi.Viene segnalato che il 6 dicembre si terrà una riunione del coordinamento nazionale provvisorio, e il 17 dicembre si terrà a Roma una iniziativa pubblica sulla Palestina. A livello nazionale si segnala una impasse nello scioglimento di alcuni nodi politici e organizzativi.Nell’assemblea emerge con forza l’appello a proseguire nel processo costituente di Unione Popolare, a partire dalla discussione e approvazione dello statuto e dalla organizzazione dell’assemblea costituente. Si valorizza d’altra parte il lavoro compiuto sul piano territoriale piemontese, in particolare rispetto alla raccolta firme. Il Piemonte infatti ha contribuito con oltre 6000 firme, organizzando banchetti, iniziative ed eventi che hanno permesso di fare conoscere a tante e tanti il progetto politico e il simbolodi Unione Popolare.Lo stallo a livello nazionale sulle europee, dovuto ad una richiesta di avere una interlocuzione di UP, che non si è ancora potuta ottenere a causa del silenzio di Michele Santoro, silenzio che perdura tuttora, fa sì che, secondo il parere di molti, sia di ostacolo anche all’avvicinarsi di altre persone al percorso. L’assemblea ritiene necessario portare avanti la campagna politica sul salario minimo, che non si ferma con la raccolta ma che dovrà concretizzarsi in assemblee, eventi e iniziative sul tema su tutto il territorio regionale, anche in territori più piccoli, per tenere alta l’attenzione fino a quando la proposta sarà discussa in Senato indicativamente verso marzo.A tale lavoro sarà affiancata anche la raccolta firme della Lip per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro già iniziata negli scorsi mesi, altra faccia dello stesso sfruttamento. Vengono distribuiti moduli per la raccolta ai compagni di diversi territori. Si ritiene utile caratterizzare i banchetti della Lip sull’omicidio degli ottimi risultati raggiunti con la Lip sul salario, altra modalità per continuare la campagna politica. La raccolta delle firme sull’omicidio sul lavoro proseguirà fino alla fine di gennaio, e già in alcuni territori (in particolare Torino) sono state organizzate iniziative di rilancio politico. Dai vari interventi si ritiene fondamentale continuare a portare avanti il sostegno alla lotta e alla resistenza del popolo palestinese e l’opposizione alla guerra. Entrambi i temi hanno dimostrato l’indipendenza del profilo politico di Unione Popolare sia dal centro destra che dal centro sinistra. Si propone poi di partecipare al corteo annuale dell’8 dicembre in Val Susa contro il Tav con uno spezzone unitario come Unione Popolare. Esaurito il primo punto, si passa alla discussione più mirata rispetto alla partecipazione alle elezioni regionali del 2024, e ai temi da sviluppare. Tutti gli interventi, tranne uno, ritengono necessaria la partecipazione alle elezioni regionali come Unione Popolare, aprendo fin da subito uno spazio di discussione che raccolga proposte politiche anche attorno ad una candidatura che ci rappresenti. Si ritiene necessario evitare di cadere in tecnicismi che possono frenare un lavoro che deve essere principalmente politico per indicare una alternativa possibile e concreta. Si sottolinea la necessità di avere un profilo politico chiaro e indipendente, che sappia indicare una prospettiva di rottura e alternativa sociale complessiva; e si evidenzia la necessità di usare le elezioni per rafforzare la costruzione del progetto di Unione Popolare, a partire dalla presenza e visibilità sui territori. Si ritiene necessario individuare un candidato o una candidata che abbia una storia chiara di coerenza e indipendenza dal centro destra e dal centro sinistra, che sia capace di declinare il lavoro politico nella lotta e nel posizionamento concreto rispetto alle varie tematiche affrontate sui diversi territori regionali.Molti interventi ritengono di poter individuare nella Consigliera Regionale di Unione Popolare, Francesca Frediani, la migliore candidatura possibile per tale ruolo. Un intervento esprime dubbi sull’opportunità della partecipazione alle regionali e sulla candidatura di Frediani, preannunciando un documento scritto per articolare le ragioni di tali posizioni. Nella discussione si affrontano anche gli aspetti tematici. Il tema della sanità e dell’ambiente sono stati approfonditi rispettivamente dagli interventi di Vittorio De Micheli (ex Direttore Generale della Sanità in Piemonte) e di Umberto Lorini (Presidente Pro Natura Piemonte). Sulla sanità, viene sottolineata la necessità di mettere sotto attacco le tendenze di lungo periodo all’aziendalizzazione e regionalizzazione, rimettendo al centro la necessità di un potenziamento del servizio pubblico e nazionale. A livello territoriale si propone di assumere l’impegno per l’approfondimento della tematica della deindustrializzazione e del sostegno ai lavoratori a rischio licenziamento, ma anche per l’opposizione alla costruzione del polo bellico torinese e alle tematiche relative alla sanità anche rispetto alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro. La riconversione bellica del territorio, torinese e piemontese, viene indicata in diversi interventi come un elemento su cui costruire una proposta di chiara opposizione. Questioni come la TAV assumono centralità in quanto esemplificative delle contraddizioni di questo modello di sviluppo, sull’asse ambiente-guerra-trasporti. Si ritiene necessario rafforzare l’opposizione all’autonomia differenziata e alla continua cementificazione del territorio nazionale e nello specifico regionale. Viste le difficoltà nazionali che ricadono sul piano regionale, in particolare in merito agli strumenti necessari per sapere delle adesioni territoriali e di come prendere decisioni, l’assemblea, a larghissima maggioranza, ritiene necessario mandare un messaggio chiaro al nazionale inviando una forte sollecitazione affinché si acceleri il percorso costituente. Assemblea regionale UP Piemonte
Comunicato UP Martesana – 4 dicembre 2023
Al Portavoce Luigi De Magistris Alla cabina di regia Al Coordinamento Nazionale di Unione Popolare Care compagne e cari compagni, viviamo un momento storico in cui la guerra sta diventando la cifra delle relazioni tra i popoli, l’emergenza climatica mette a rischio la vita sul pianeta, le pandemie colpiscono le popolazioni mentre vengono smantellati i sistemi sanitari pubblici. La guerra in Ucraina è una parte della guerra a pezzi, finalizzata al dominio mondiale, perseguito in primo luogo dalle élites occidentali aumentando le spese in armamenti e rafforzando la Nato come strumento per portare la guerra offensiva su tutto il pianeta. Per questo, nonostante le vittime e il dolore arrecato alle popolazioni ed il fallimento degli obiettivi dichiarati al suo inizio, la guerra viene continuamente alimentata con l’invio di nuove armi. Per questo, non si arresta la corsa al riarmo e il rafforzamento di blocchi contrapposti che sono da sempre il preludio di guerre e che oggi portano dritto a una guerra mondiale nucleare. Le potenze responsabili sono le stesse che continuano a fornire aiuti e armi a Israele e che, pur potendo, non fanno nulla per fermare il genocidio del popolo palestinese che accompagna l’invasione israeliana della striscia di Gaza. Sono gli stessi potentati economici e governi che per massimizzare il profitto e le rendite favoriscono la speculazione delle multinazionali, della finanza e delle banche; continuano a sostenere produzioni inquinanti che stanno portando al punto di non ritorno la crisi climatica; insistono a produrre leggi che riducono i diritti e aumentano lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, mentre lasciano che l’inflazione colpisca duramente i redditi dei ceti popolari. Le forze politiche presenti in parlamento, e il Pd in particolare, si riconoscono nel blocco euroatlantico che spinge nella corsa alla guerra, e sono responsabili delle scelte e delle leggi che hanno depauperato il pubblico a vantaggio del privato, tagliato il welfare, impoverito, precarizzato e privato di diritti fondamentali il mondo del lavoro, i giovani e i pensionati. Per questo, per la necessità di un’alternativa ai partiti esistenti, abbiamo salutato come una speranza la nascita di Unione Popolare, che nel nostro territorio, il nord-est milanese, ha avuto adesioni significative di persone, specie giovani, esterne ai soggetti promotori. Abbiamo considerato Up come l’alternativa necessaria e, come abbiamo detto alle ultime elezioni regionali, uno spazio politico democratico, plurale, aperto e accogliente, per portare “i margini al centro”. Ci siamo molto impegnati per consolidare il nostro progetto nel territorio, come nel caso del grande attivismo espresso nella campagna di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare per un salario minimo di 10 Euro l’ora. Ma i continui rinvii del percorso costituente a partire dal luglio ‘22, e i ritardi nella costruzione delle assemblee territoriali, stanno progressivamente dissipando il prezioso coinvolgimento di tantissime persone arrivato durante le elezioni politiche. Si rafforza infatti sempre più, tra i tanti e le tante che hanno creduto nel progetto di Up, la preoccupazione sul rischio di un suo dissolvimento, proprio mentre la situazione politica e sociale italiana e internazionale renderebbe indispensabile la sua crescita. Anche la costruzione di una lista solo per la pace, alternativa al blocco guerrafondaio euroatlantico, che parla di pace mentre promuove la guerra in Ucraina e nel mondo, e non chiede nemmeno il cessate il fuoco in Palestina, richiede un ruolo riconosciuto e riconoscibile di Up in un percorso plurale in cui sia data pari dignità a tutti gli apporti. Per tutti questi motivi non possiamo permetterci di sprecare altro tempo! Chiediamo pertanto al coordinamento nazionale di Up di lanciare subito il percorso costituente per arrivare all’assemblea nazionale entro e non oltre il mese di gennaio. Il tempo è ora! Coordinamento di Unione Popolare Adda – Martesana
Comunicato UP Como – 3 dicembre 2023
Al Portavoce Luigi De MagistrisAlla cabina di regiaAl Coordinamento nazionale di Unione Popolare Care compagne e cari compagni, viviamo un momento storico in cui la guerra sta diventando la cifra delle relazioni tra i popoli, l’emergenza climatica mette a rischio la vita sul pianeta e ciò nonostante i gruppi dominanti praticano un’opera di saccheggio del territorio con inutili e dannose ‘grandi opere’ , su tutte, nei nostri territori , quelle legate alle Olimpiadi invernali del 2026; le pandemie colpiscono le popolazioni mentre vengono smantellati i sistemi sanitari pubblici:nel territorio comasco, esemplare la vicenda della messa in vendita dell’Ospedale “Fatebenefratelli” di Erba (CO) e la più che probabile dismissione di reparti poco redditizi come il pronto soccorso e la maternità. La guerra in Ucraina è una parte della guerra a pezzi, finalizzata al dominio mondiale, perseguito in primo luogo dalle élites occidentali aumentando le spese in armamenti e rafforzando la Nato come strumento per portare la guerra offensiva su tutto il pianeta. Per questo, nonostante le vittime e il dolore arrecato alle popolazioni ed il fallimento degli obiettivi dichiarati al suo inizio, la guerra viene continuamente alimentata con l’invio di nuove armi. Per questo, non si arresta la corsa al riarmo e il rafforzamento di blocchi contrapposti che sono da sempre il preludio di guerre e che oggi portano dritto a una guerra mondiale nucleare.Le potenze responsabili sono le stesse che continuano a fornire aiuti e armi a Israele e che, pur potendo, non fanno nulla per fermare il genocidio del popolo palestinese che accompagna l’invasione israeliana della striscia di Gaza. I partiti della destra al governo, Lega e FdI in particolare, anche a livello locale, infilano l’elmetto e si segnalano per un atteggiamento oltranzista a favore di Israele nel maldestro tentativo di recuperare credibilità presso gli USA dopo le neanche troppo lontane infatuazioni per Putin. Gli stessi potentati economici e governi che si avvantaggiano con le guerre, per massimizzare il profitto e le rendite favoriscono la speculazione delle multinazionali, della finanza e delle banche e, mentre continuano a sostenere produzioni inquinanti che stanno portando al punto di non ritorno la crisi climatica, insistono a produrre leggi che riducono i diritti e aumentano lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, lasciando chel’inflazione colpisca duramente i redditi dei ceti popolari. Le forze politiche presenti in parlamento, e il Pd in particolare, si riconoscono nel blocco euroatlantico che spinge nella corsa alla guerra, e sono responsabili delle scelte e delle leggi che incentivano il consumo di suolo e le grandi opere inutili, che hanno depauperato il pubblico a vantaggio del privato, tagliato il welfare, impoverito, precarizzato e privato di diritti fondamentali il mondo del lavoro, i giovani e i pensionati. Per questo, per la necessità di un’alternativa ai partiti esistenti, abbiamo salutato come una speranza la nascita di Unione Popolare, che nel territorio comasco ha avuto il merito di coinvolgere persone esterne ai soggetti promotori e di riavvicinare alla pratica politica chi da tempo se ne era allontanato, proponendo con continuità (in quindici mesi: elezioni politiche, elezioni regionali, campagne a sostegno delle LIP su salario e sicurezza nei luoghidi lavoro) una presenza di piazza sempre più riconoscibile da parte di tutti i cittadini, chiara nella proposta politica e nei suoi obiettivi sociali. Abbiamo quindi considerato Up come l’alternativa necessaria e, come abbiamo detto alle ultime elezioni regionali, uno spazio politico democratico, plurale, aperto e accogliente, per portare “i margini al centro”. Le oltre 900 firme da noi raccolte per la LIP sul salario minimo a 10 euro/ora con decine di banchetti in una provincia, come quella di Como, “difficile” per conformazione geografica, per storia ed orientamento politico e culturale, non sono solo un importante contributo alla campagna nazionale, ma forniscono altresì una preziosa indicazione di metodo che ci stimola a proseguire in un percorso fatto di presenza fisica nelle piazze e di propostepolitiche che trattano le condizioni materiali delle classi popolari. Ma se questi risultati positivi sono stati raggiunti nel nostro e in altri territori, a livello nazionale i continui rinvii del percorso costituente a partire dal luglio 2022, e i ritardi nella costruzione delle assemblee territoriali, stanno progressivamente dissipando il prezioso coinvolgimento di tantissime persone arrivato durante questi ultimi quindici mesi di rinato attivismo politico. Si rafforza infatti sempre più, tra i tanti e le tante che hanno creduto nel progetto di Up, la preoccupazione sul rischio di un suo dissolvimento, proprio mentre la situazione politica e sociale italiana ed internazionale renderebbe indispensabile la sua crescita.Anche la costruzione di una lista solo per la pace, alternativa al blocco guerrafondaio euroatlantico, che parla di pace mentre promuove la guerra in Ucraina e nel mondo, e non chiede nemmeno il cessate il fuoco in Palestina, richiede un ruolo riconosciuto e riconoscibile di Up in un percorso plurale in cui sia data pari dignità a tutti gli apporti. Per tutti questi motivi non possiamo permetterci di sprecare altro tempo! Chiediamo pertanto al coordinamento nazionale di Up di lanciare subito il percorso costituente per arrivare all’Assemblea nazionale entro e non oltre il mese di gennaio. Il tempo è ora! Como, 03 dicembre 2023 Coordinamento di Unione Popolare COMO e provincia
Comunicato UP Lecco – 10 ottobre 2023
Coordinamento Nazionale Unione Popolare Coordinamento Regionale Unione Popolare Come compagne e i compagni di Unione Popolare Lecco siamo impegnati da mesi nel difficile consolidamento di questo nuovo soggetto politico, convinti che solo attraverso l’impegno e la presenza sul territorio, si possa raggiungere il risultato di crescere numericamente.Abbiamo salutato con favore ogni partecipazione alle scadenze elettorali che si sono succedute in questo periodo, orgogliosi che il simbolo di UP continuasse a proporsi, in modo da non deludere militanti e simpatizzanti, con l’ennesimo cartello elettorale che sparisce ad ogni tornata elettorale. La costanza e la permanenza di tale simbolo è stata dichiarata ed approvata nelle Assemblee regionali che hanno accompagnato il processo di fondazione/sviluppo di Unione Popolare che ci ha visto protagonisti e partecipi.Il nostro impegno, il nostro entusiasmo è frutto di questa continuità di UP e dei contenuti politici che vi sono contenuti.Sappiamo che la strada è lunga e ci rendiamo conto che nel percorso sarà importante aggregare nuovi soggetti politici e sociali che compongono il variegato mondo della sinistra radicale, perciò pensiamo che anche il movimento che fa capo a Santoro sia un importante interlocutore con il quale confrontarsi e stringere alleanze su obbiettivi comuni. Indubbiamente, per l’elettore non iscritto, che si orienta genericamente verso la sinistra alternativa al PD, nel richiamo alla Costituzione, sulla base anche del ripudio della guerra, l’appello lanciato da Santoro, che ha un certo impatto mediatico nazionale, rappresenterebbe una possibilità; sta a noi il difficile compito di far comprendere, nel più breve tempo possibile, che il lavoro di tanti militanti che si spendono, non senza difficoltà, per un progetto di Unione Popolare deve mantenere la sua dignità nella condivisione e non nell’asservimento. Dobbiamo trovare al più presto le parole e le forme per spiegare a tutti che il progetto di Unione Popolare è una cosa seria, che già, con mille difficoltà porta avanti un processo di costruzione di quel polo alternativo vasto che sulla guerra ha idee molto chiare come anche sugli altri molteplici aspetti della politica e del sistema sociale. Riteniamo perciò importante salvaguardare, non solo in vista delle elezioni europee, ma come obbiettivo di lungo termine, il nostro simbolo e la nostra identità di forza anticapitalista, chiediamo pertanto agli organi nazionali e regionali di UP di creare cartelli elettorali solo dove sia presente il nostro simbolo e dove sia presente un programma alternativo a centrodestra e centrosinistra. UNIONE POPOLARE – PROVINCIA DI LECCO
Comunicato UP Milano Sud-Ovest – 10 ottobre 2023
All’attenzione di: Coordinamento nazionale Unione Popolare Comitato promotore regionale Lombardia Unione popolare Comitato promotore provinciale Milano Unione Popolare Siamo un gruppo di compagne e compagni, militanti e simpatizzanti che hanno attivamente partecipato alla nascita e allo sviluppo di Unione Popolare nel territorio del Sud-Ovest Milanese. A seguito della nostra assemblea di zona di lunedì 9/10 riteniamo di sottoporre le nostre riflessioni sulla attuale fase, agli organismi dirigenti di Unione Popolare e alle organizzazioni che la compongono. Unione Popolare nasce come progetto aperto, che nel nostro territorio sta vedendo l’avvicinamento di diverse persone anche alla prima esperienza politica. Un progetto capace di dialogare e di aggregare, con l’ambizioso obiettivo di diventare una forza credibile e soprattutto di alternativa, capace di rompere il modello consociativo dell’alternanza fra centrodestra e centrosinistra. In quest’ottica riteniamo corretto cercare collaborazioni e convergenze con chiunque condivida i nostri principi e i nostri valori, purché nel rispetto reciproco e senza mettere in discussione il nostro progetto politico. Nel caso specifico delle prossime elezioni europee, ciò che più ci preme è la visibilità del percorso che stiamo così faticosamente portando avanti, a partire dal simbolo, nelle forme e nei modi che si riterrà opportuni. Non siamo invece disponibili a creare l’ennesimo cartello elettorale. Fatta questa doverosa premessa, esprimiamo la nostra preoccupazione per le parole di Santoro, durante l’assemblea del 30 settembre, dove di fatto chiudeva la porta a qualsiasi segno di riconoscimento di realtà politiche attualmente esistenti. Altresì preoccupanti, riteniamo le sue parole di apertura al dialogo anche con il centrosinistra. Siamo disponibili a collaborare, non ad essere i portatori d’acqua di Santoro di cui, ad oggi, non conosciamo le posizioni in tema di economia e salari, di diritto all’abitare, ambiente e salute. Non siamo disposti ad aderire ad un generico appello contro la guerra. A nostro avviso, le elezioni europee devono essere una tappa nella costruzione di Unione Popolare, così come lo sono state le Elezioni regionali o quelle Comunali a cui abbiamo partecipato con il nostro simbolo. Processo di costruzione che deve rafforzarsi ed accelerare. Per questo motivo, chiediamo con forza una maggiore chiarezza, da parte degli organismi dirigenti di Unione Popolare e delle organizzazioni che la compongono, sui prossimi passi nella costruzione di Unione popolare, sull’identità che vogliamo dare a questa organizzazione e sul ruolo politico che vogliamo darci. Simona (PRC Battaglia – Milano), Nicola (PRC Gramsci – corsichese), Giampiero (PRC Gramsci – corsichese), Giuseppe (PRC Gramsci – corsichese), Giovanni (PRC Battaglia – Milano), Giuseppe (UP sud-ovest Milano – comitato promotore provinciale UP Milano), Michela (PRC Gramsci – corsichese), Ruggero (PRC Gramsci – corsichese), Carlo (PRC Gramsci – corsichese), Gianni (UP sud-ovest Milano), Flavia (direttivo PRC Gramsci – corsichese), Beatrice (UP sud-ovest Milano), Sorin (PRC Battaglia – Milano), Leonardo (PRC Battaglia – Milano).
Contributo alla discussione sulle prossime elezioni europee – Comitato Promotore UP Rho
Siamo un gruppo di compagni che in questo anno ha animato a vario titolo Unione Popolare nel nostro territorio, impegnato quotidianamente nella sfida di costruire un nuovo soggetto politico. Siamo consapevoli che le difficoltà che incontriamo noi aumentano esponenzialmente ad ogni livello dell’organizzazione. Non possiamo tuttavia non osservare che, in assenza di spazi di confronto dialettico (ragione ulteriore che ci spinge a prendere carta e penna), alcune dichiarazioni di queste settimane, volte ad impegnare il corpo militante in una lista unitaria per le prossime elezioni europee, appaiono del tutto inaspettate. Unione Popolare è per noi un progetto che non ha approcci settari, disposto a dialogare e convergere, che partecipa in modo maturo al discorso pubblico italiano. Nostra ambizione è far crescere UP nei lustri, consapevoli che il percorso sarà lungo e faticoso ed il tempo delle scorciatoie è finito. In quest’ottica riteniamo che non si possa rimettere in discussione se stessiperché vogliamo crescere come soggetto plurale, alternativo e che inneschi una “rivoluzione culturale”. Una cosa non esclude l’altra. I temi in agenda sono molteplici, non ultimo quello di ricostruire la sinistra. Altre proposte, per quanto legittime e mosse da nobili intenti contro la guerra, lasciano intravvedere un possibile scenario del tutto transitorio, senza escludere l’effetto di dilapidare quanto fin qui costruito faticosamente. Riteniamo che la fragilità delle esperienze percorse in questi anni e i contorni elettorali delineati da Michele Santoro per l’assemblea del 30 settembre, rappresentano una strada che se imboccata potrebbe compromettere seriamente il futuro di UP. Altresì i temi politici sollevati sono giustissimi e salutiamo con favore si moltiplichino le voci con le quali interagire.Noi pensiamo che il nodo qui sollevato vada sciolto il prima possibile e dichiariamo la nostra richiesta di riproporre il simbolo di UP alle elezioni europee. Il prima possibile per noi significa settimane e non mesi, indugiare ulteriormente porta al quotidiano sfilacciamento. A maggior ragione sarebbe deleterio mettere militanti, simpatizzanti ed elettori di fronte al fatto compiuto. Renzo (PRC Cornaredo – Consigliere Comunale). Rocco (PRC Rho). Gaetano (PaP Rho). Massimo (UP Rho – Coordinamento Provinciale). PierPaolo (PRC Rho). Roberto (PRC Rho – Segretario Cittadino). Davide (PRC Rho). Mario (PRC Rho). Fabio (PRC Arluno). Giovanni (PRC Cornaredo). Valerio (PRC Settimo Milanese). Ermes (PRC Rho).
Contributo alla discussione sulle prossime elezioni europee – Comitato Promotore UP Lombardia
Come comitato promotore regionale UP Lombardia siamo in questi giorni impegnati nella diffusione e organizzazione del nostro progetto, in particolare con le assemblee territoriali, la raccolta firme sulle LIP e da ultima la nostra presentazione alle suppletive per il Senato a Monza. Da parte delle compagne e dei compagni impegnati in tutto questo viene oggi una richiesta di chiarezza sul futuro di UP, che facciamo nostra. Abbiamo seguito le iniziative e gli appelli di Michele Santoro per una lista pacifista alle elezioni europee, che hanno coinvolto anche il nostro portavoce nazionale. È sicuramente positivo che si provi a mettere il tema del no alla guerra al centro del confronto politico e che lo facciano altri oltre a noi, che su questi siamo nati. Tuttavia quando si parla di elezioni e formazioni politiche entrano in campo altri fattori. Siamo favorevoli a tentare di costruire una alleanza elettorale per le europee fondata sul no alla guerra, alla NATO e alla economia di guerra. Una alleanza tra pari con il movimento di Santoro e con altre forze che vogliano partecipare, nella assoluta trasparenza delle scelte, con la visibilità delle rispettive autonomie, di cui è simbolicamente espressione il nostro simbolo. Siamo invece contrari a far confluire UP nel progetto di un altro, ennesimo, soggetto politico. Questa scelta porterebbe nei fatti allo scioglimento di UP, al di là delle intenzioni e delle dichiarazioni individuali. Su questo chiediamo che il coordinamento nazionale e il gruppo fondatore facciano rapida chiarezza. Anche perché finora sulle europee ci sono state solo prese di posizione personali e nessuna di UP in quanto tale. Quindi chiediamo che UP esca urgentemente con un proprio comunicato sulle scelte per le elezioni europee, visto che tutti gli altri sono già in moto e solo noi siamo, su questo, fermi. Un abbraccio Mara Ghidorzi Domenico Finiguerra Giorgio Cremaschi
PETIZIONE Verso la Costituente di Unione Popolare
È ormai palese da anni la necessità di instaurare una nuova politica di sinistra in Italia. Una politica viva, brulicante di inclusivi processi democratici ed efficace riguardo la vita stessa del nostro Paese. Crediamo fermamente che in questo Unione Popolare abbia un ruolo cardine, e che dalla sua creazione si debba partire e andare avanti senza timore alcuno, poiché essa è il primo passo verso il grande lavoro che c’è da fare. Unione Popolare deve essere progetto e processo politico, capace di organizzare e sviluppare differenza e alterità. Senza questo, la politica a sinistra rimane stagnante come dimostrato negli ultimi anni, incapace di attirare nuovi consensi e nuove energie, lasciando il paese assopito nel suo attuale torpore socio-politico, di cui la fortissima astensione alle ultime tornate elettorali è sintomo evidente. A questo scopo Unione Popolare deve essere incisiva e decisiva, in una modalità e in una forma ormai ineludibili, le quali, nel mentre si accettano la persistenza e la coabitazione di forze organizzate, riescano a coinvolgere, oltre ai già militanti, nuove energie, rese parimenti protagoniste in un processo democratico di crescita di una soggettività politica di cui c’è estremo bisogno. È arrivato quindi il momento di fare il salto necessario per il bene del popolo del nostro Paese; per questo il nostro gruppo, composto da un nutrito numero di militanti della stessa Unione Popolare, ha redatto un documento politico di analisi dell’attuale situazione: documento di cui invitiamo tutte e tutti alla visione, e di cui chiediamo la condivisione. Lo stesso chiediamo al Coordinamento Nazionale di Unione Popolare. Uniamoci! Qui il video della presentazione del documento tenutasi ad Ancona, l’11 Febbraio 2023: https://youtu.be/DBchKS9wmQ0?feature=shared PER UN REALE PROCESSO COSTITUENTE DI UNIONE POPOLARE Il risultato elettorale di UP ha fortemente risentito del contesto oggettivamente difficile derivato dalle elezioni anticipate, dal tempo brevissimo impostoci per la raccolta delle firme e per la campagna elettorale, dal sistematico oscuramento perpetrato dai media. Ci è stato di fatto impedito, dopo l’Assemblea del 9 luglio, un lavoro di penetrazione nelle aree del disagio sociale e dell’astensionismo, e nei nostri confronti ha pesato il riposizionamento a una sedicente opposizione del Movimento 5 Stelle. Abbiamo tuttavia pagato anche il ritardo (di mesi, di anni) con il quale, nel gorgo della crisi organica italiana – e non solo – ci siamo presentati in termini di proposta e di soggettività politico-sociale (e conseguentemente elettorale) che si sarebbero dovuti costruire per tempo e con cura. Ma comunque è un primo passo, da non disprezzare né da accantonare. Ora di fronte a noi c’è un grande lavoro da fare: sociale, civile e politico. Sociale: in termini di presenza, di partecipazione, di sviluppo delle lotte e dei conflitti correlati ai bisogni popolari (bollette, inflazione, bassi salari, precarietà del lavoro dipendente e autonomo), e in ordine alle drammatiche contraddizioni di questo tempo (guerra, devastazione ambientale). Civile: in termini di lotta contro l’odio dilagante incrementato a dismisura dalla propaganda e dalle azioni politiche della destra; di tutela, con fermezza e concretezza, delle minoranze nel Paese: di tutela delle comunità migranti, delle comunità LGBTQIA+, dei soggetti disabili e delle libere soggettività; in difesa dei diritti acquisiti con decenni di lotte, ma in unaprospettiva del loro ampiamento verso una struttura sociale che ne riconosca le necessità, in contrasto alla politica repressiva dell’attuale classe dirigente, e a quella inconcludente di chi ha utilizzato tali temi solo a fini elettorali. Politico: in termini di costruzione di una personalità, di una massa critica, che sappia più efficacemente organizzarsi, e divenire via via un riferimento solido nella rappresentanza delle classi popolari, dei giovani, delle donne del nostro Paese. Un riferimento politico, appunto, capace di organizzare e sviluppare differenza e alterità, dotato di totale autonomiarispetto alle altre forze politiche, lontano da ogni sirena e fuori da ogni ipotesi di alleanza elettorale e di fronte con il Partito Democratico e i suoi satelliti a ogni livello nazionale e locale, o con altri, come il Movimento 5 Stelle (almeno per tutta una fase, dati i rapporti di forza). In questa prospettiva, e per questo disegno, Unione Popolare non può rimanere in secondo piano, relegandosi a mera esperienza elettorale. Essa deve uscire da questa contingenza, per divenire progetto e processo politico. Gli orientamenti emersi nel frattempo dalle forze che le hanno dato vita il 9 luglio sono un primo passo. È importante l’impegno della convocazione entro febbraio di una ASSEMBLEA NAZIONALE che, oltre ad affrontare la questione delle iniziative e delle campagne e del profilo politico-programmatico, si confronti sul tema della strutturazione e della forma diUP, previamente elaborato da un gruppo nazionale, arricchito dalla discussione e dalla sperimentazione nei territori. Al momento la forma e la strutturazione del soggetto UP sono una pagina bianca che la discussione, il confronto, la sperimentazione e le lotte dovranno contribuire a scrivere. Per ora l’unica certezza, in base alla discussione avvenuta negli organismi dirigenti, è che da un lato – e bisogna prenderne atto – le forze fondanti UP non si sciolgono; d’altro canto però, tutte insieme hanno affermato che dalla messa in campo di UP non si torna indietro, che UP non è una mera alleanza elettorale, non è un contenitore di partitini. È invece – sidice – uno spazio politico, un progetto politico, un processo politico includente e aperto a tant@ altr@, forze e singoli, che hanno già firmato per la presenza elettorale, sostenuto, votato UP, e che, soprattutto, stanno emergendo ed emergeranno dai conflitti nella società, e che vorranno mettersi a disposizione per partecipare alla costruzione di UP. Occorre riconoscere che l’attuale livello su cui si è attestata la discussione sul tipo di soggettività e di forma (la pagina bianca) contiene una tensione – speriamo dialettica – tra mantenimento delle forze politiche già strutturate e costruzione convinta di UP. Costruzione che, nel vivo di una auspicabile fase di lotte sociali, si mantenga aperta, coinvolgente, partecipata da altri e altre (movimenti, associazioni, singoli), capace di diventare, più e meglio delle attuali organizzazioni, un riferimento politico unitario, capace di attrarre nuove energie, nuovi consensi: soprattutto fra quant@ oggi non militano in nessuna forza, sostano nell’area del disagio sociale, dell’astensionismo e del